Il progetto WAMI per donare acqua potabile e la novità WAMI Bottles

Simbiosity è da sempre attenta a startup innovative e in grado di offrire qualcosa di diverso al settore e alla comunità. Negli ultimi mesi abbiamo conosciuto la bella realtà di WAMI, un progetto nato nel 2016 da un’idea di Giacomo Stefanini e grazie al coraggio di alcuni amici. La missione è quella di donare acqua potabile a chi ne ha bisogno. In pochi anni WAMI è riuscita ad imporsi sul mercato e ad attirare l’attenzione di aziende e investitori. La loro ultima idea sono le WAMI Bottles, scelte anche dal team di Simbiosity che ha accolto con grande entusiasmo questa iniziativa.

Il modello Buy One Give One

“WAMI è nata da un’idea di Giacomo Stefanini. Già ai tempi dell’Università, in Erasmus, gli è stato presentato il caso di un’azienda americana che applica il modello Buy One Give One. Si tratta di un modello di business per cui ad ogni acquisto corrisponde una cosa donata della stessa tipologia in un mercato in cui non ci sia accesso a quel prodotto. WAMI ha deciso di farlo con l’acqua dato che ci sono ancora 700 milioni di persone nel mondo che non hanno l’accesso all’acqua potabile.

L’azienda lavora così per trasformare il gesto quotidiano di bere in qualcosa di diverso e straordinario”. Queste le parole di Matteo Bonavitacola, marketing manager di WAMI che ci ha raccontato dei progetti ultimati dalla startup: “L’Etiopia ha ospitato il nostro primo progetto alla fine del 2016 e da allora ce ne sono stati altri 25 che hanno portato acqua potabile a moltissime persone. Siamo stati anche in Senegal, Tanzania e Kenya. Il prossimo paese sarà lo Sri Lanka perché abbiamo intenzione di intervenire anche al di fuori dell’Africa. È un progetto che può essere applicato dove c’è necessità”.

Matteo sottolinea come questo tipo di attività sia sostenuta nel corso del tempo: “Continuiamo a collaborare con le ONG che ci hanno supportato per la creazione di questi progetti, puntiamo a creare anche piccole aziende locali che si occupano della manutenzione dell’acquedotto o la raccolta delle bollette idriche per avere accesso all’acqua. Si tratta di un sistema che si autosostiene nel tempo ed è fatto per durare anni, costruzione di una rete idrica e mantenimento di essa”.

L’espansione e il progetto Wami Bottles

Sul fronte prettamente commerciale l’obiettivo della startup è quello di estendersi in tutta Italia: “Siamo ben presenti a Milano, Bologna, Firenze e Torino, ma il nostro intento è di essere presenti dove c’è necessità. Vogliamo ampliare la nostra attività in tutto il territorio nazionale”. Infine ci racconta delle WAMI Bottles, adottate anche dal team di Simbiosity: “Le WAMI Bottles puntano ad un duplice obiettivo: responsabilità ambientale e sociale. Il primo fa riferimento al concetto di plastic free da unire ad un gesto come quello compiuto da WAMI. Si tratta di uno dei prodotti preferiti dalle aziende che al momento dello switch all’acqua filtrata decidono di regalarle a clienti, collaboratori e partner. In questo modo sostengono un progetto idrico ad hoc. Le bottles sono la nostra maniera di essere due volte sostenibili”.

WAMI punta a creare un progetto ad hoc per ogni azienda interessata al loro servizio. Si tratta di una scelta in grado di soddisfare le necessità e permettere un’ampia personalizzazione. La prima richiesta è quella di ricalcare la brand identity e per questo segue passo dopo passo ogni azienda. Un servizio fondamentale che gestisce Camilla Tarantini, specializzata nei progetti corporate.

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