Competenze difficili da reperire, ecco il primo ostacolo della crescita

Un’indagine svolta dalla Camera di Commercio Italo-Germanica in collaborazione con Ipsos e con la partecipazione di Aldai-Federmanager, ha nuovamente messo in risalto il problema relativo alle competenze per gestire la digitalizzazione in corso. Tutte le aziende intervistate sanno in cosa consiste la digitalizzazione e il 68% la sta implementando. Ben l’89%, però, incontra degli ostacoli. E il principale è proprio la mancanza di competenze specifiche per gestire la complessità tecnologica.

Le competenze più richieste

Il problema è riscontrato da un’azienda su due (ben il 46%). Gianni Brugnoli, vicepresidente di Confindustria per il capitale umano, spiega l’emergenza lanciata dall’indagine: «Abbiamo monitorato le esigenze di sei settori industriali e abbiamo visto che nel giro di tre anni verranno a mancare 193 mila profili. In pratica sarà impossibile fare un’assunzione su due. Se non abbiamo teste e mani, il made in Italy non ce la fa. Questo problema andrebbe messo al primo posto dell’agenda politica. E non c’è tempo da perdere».

L’indagine permette di capire anche quali competenze 4.0 sono tra le più richieste. I quadri hanno bisogno di competenze statistiche e analitiche. Gli impiegati dovrebbero avere competenze nell’IT sia di base che avanzate. Gli operai necessitano di skills di meccatronica e automazione industriale. Per quanto riguarda i dirigente si richiede la capacità di risolvere i problemi e un pensiero originale. La percezione è che si debba puntare ad un piano di intervento straordinario. L’ultima legge di Bilancio ha mantenuto (su pressione delle imprese) il credito d’imposta sulla formazione 4.0, ma leggermente rimodulato. In percentuale maggiore (50%) per le piccole imprese e poi via via scalando al crescere dell’azienda.

Le incongruenze riscontrate

Gerhard Dambach, vicepresidente della Camera di Commercio italotedesca, evidenzia le incongruenze presenti attualmente durante questa delicata fase di rinnovamento: «Da una parte solo il 13% degli intervistati conosce le tecnologie nel dettaglio, dall’altra il 68% sta implementando industria 4.0: qualcosa non va. Fa riflettere anche il fatto che tra i principali ambiti di inter esse si segnalino l’IoT, l’Internet delle cose e l’analisi dei dati. Si tratta degli ambiti più complessi della digitalizzazione: perché puntiamo cosi in alto se non abbiamo le competenze a bordo?».
Gerhard Dambach mette in evidenza gli ostacoli organizzativi che rallentano questa rivoluzione: «La digitalizzazione soffre della resistenza di una parte del management che spera di arrivare alla pensione senza cambi nella gerarchia. Alla fine bastano pochi per bloccare un’intera organizzazione».

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