Come l’Open Innovation può aiutare nella lotta contro Covid-19

Il Coronavirus sta avendo un impatto decisamente importante su aziende e startup. Tutti stanno assistendo a una drastica riduzione del reddito, più assenze dei dipendenti, ritardo nel processo decisionale da parte dei potenziali clienti, fornitori sotto pressione a causa di problemi della catena di approvvigionamento e danni significativi a un mercato internazionale. Chiunque si affida ai fornitori cinesi ha già vissuto questa crisi da tre mesi. Nel mondo in tanti stanno facendo lavorare i propri dipendenti da casa (smart working) per ridurre la diffusione del virus; altri stanno riducendo la forza lavoro; i dipendenti vanno in congedo non retribuito; gli stipendi vengono ridotti fino al 20% e oltre.

Naturalmente le grandi società a forte carico di manodopera trovano difficile ridurre le spese fisse, compresi i costi salariali e l’affitto, mentre le startup ad alta tecnologia, con la loro maggiore flessibilità, possono adattare i loro modelli di business e la struttura delle spese ai capricci del mercato. Le start-up stanno cambiando i loro modelli di retribuzione dei dipendenti per aiutare il loro flusso di cassa e garantire la stabilità a lungo termine combinando differimenti dei costi salariali, riduzioni salariali e tagli ad altre opzioni dei dipendenti. Le start-up stanno inoltre spostando l’attività verso le case dei propri dipendenti, riducendo in tal modo le spese per uffici, tasse sulla proprietà, comunicazioni, bollette, ecc.

Gli strumenti utilizzati dalle startup

Tante start-up hanno affrontato la cancellazione o il rinvio di conferenze internazionali, eventi che rappresentavano una base importante per l’attività di marketing e lo sviluppo del business. Per risolvere questa problematica, si stanno rivolgendo direttamente ai potenziali clienti invitandoli a conferenze virtuali. Attraverso queste iniziative, gli imprenditori presentano le loro innovazioni alle multinazionali. Si tratta di un momento importante anche per le grandi aziende,  il momento di delineare i passi che le aziende possono intraprendere insieme ai partner tecnologici in alternativa al ricorso a risorse interne costose e rigide.

Una fase per diventare più efficienti, formulare nuovi modelli di business, sfruttare le risorse esistenti in nuovi ricavi, essere flessibili nei loro modelli di occupazione e così via. Maggiore è il ruolo della tecnologia in un’azienda – nei confronti dei clienti e in termini di operazioni quotidiane – più flessibile è e maggiori sono le possibilità di sopravvivere con successo a qualsiasi crisi.

I bisogni attuali

Questo è il momento per le aziende di costruire partnership commerciali con terze parti specializzate e altamente flessibili all’avanguardia tecnologica. Questo è il momento di assimilare innovazioni e tecnologie avanzate. Il bisogno aziendale che le startup possono provvedere nel modo più efficace ed efficiente è un’opportunità per entrambe le parti, con alcuni avvertimenti: le startup dovranno pensare fuori dagli schemi, improvvisare, rivolgersi a potenziali clienti e offrire modelli di business che le aziende non saranno in grado di rifiutare, mentre le aziende dovranno espandere le loro iniziative di cooperazione con start-up o addirittura, in alcuni casi, acquistarle e il loro talento. Le società che riescono a farlo emergono da questa crisi più snelle, più tecnologiche e più efficienti dei loro concorrenti.

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