Combattere la crisi? La digitalizzazione ci salverà

Gli ultimi dati dell’agenzia per la promozione delle aziende italiane all’estero hanno confermato la posizione in prima linea del nostro Paese nelle esportazioni. L’Italia è una delle maggiori nazioni esportatrici e manifatturiere a livello globale. Potenzialmente però si prospetta una situazione internazionale che sulla carta potrebbe richiedere un ulteriore salto di livello relativo alla competitività del nostro export.

Lo step successivo per affrontare i cambiamenti

Per farlo le piccole e medie imprese dovranno adattarsi ai tanti cambiamenti previsti dagli scenari globali. In particolare una strada da percorrere è costruita dagli investimenti nella digitalizzazione. Sin dalla presentazione del piano Industria 4.0, gli impatti positivi della tecnologia sull’adozione di strategie volte all’esportazione è stata lampante. Le pmi si sono adoperate per implementare soluzioni che permettessero loro di abbattere le barriere territoriali. Per farlo si sono scelti progetti di e-commerce, strategie di marketing digitale più mirate e in linea con le caratteristiche dei mercati di approdo, piani articolati volti al miglioramento dei servizi di vendita e di customer-care.

Tante aziende si sono operate per digitalizzare la fase del contatto diretto con mercati e clienti. La necessità è quella di passare allo step successivo: accelerare il processo di trasformazione digitale della propria catena del valore e di fornitura. Investire in maniera strategica sulle tecnologie di digital manufacturing, digitalizzare i processi produttivi per incrementare le capacità di personalizzazione dei prodotti, velocizzando il time-to-market e conte- nendo i costi di produzione.

Digitalizzazione e Internet of Things

Una recente ricerca dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano ha confermato che nel 2017 a guidare gli investimenti italiani relativi all’IoT è stato lo smart-metering (26% di un mercato che vale 3,7 miliardi di euro). Il merito è principalmente dovute alle norme legate al gas e all’installazione dei contatori elettrici intelligenti. In seconda battuta l’automotive che ha fatto registrare una quota degli investimenti pari al 22%. Un nuovo stadio prevede processi produttivi sempre più efficienti grazie alla limitazione degli scarti e alla riduzione dei blocchi delle macchine.

Le tecnologie con maggiore impatto potenziale sulle dinamiche della produzione industriale sono gli analytics predittivi di complemento e il cosiddetto Internet of Things. Si tratta della rete delle apparecchiature e dei dispositivi, diversi dai computer, connessi a Internet. Dai pezzi d’arredamento ai container per il trasporto delle merci, qualunque dispositivo elettronico equipaggiato con un software che permetta di scambiare dati con altri oggetti connessi può fare la differenza.

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