Intelligenza artificiale, data analytics e talento: come i CEO affrontano il futuro

Il XXII Annual Global Ceo Survey, condotto tra 1400 amministratori delegati, elaborata da Pwc e presentata alla vigilia del World Economy Forum di Davos, ha messo in luce un segnale di sfiducia nei confronti del futuro. I ceo mondiali prevedono prospettive di crescita per l’economia globale pari al 42%, ben 15 punti percentuale in meno rispetto allo scorso anno. Anche i manager italiani non sono da meno e hanno registrato un calo di 20 punti rispetto al 2018. Il 70% si rivela ottimista per la crescita delle imprese, ma il dato è decisamente inferiore rispetto ai colleghi americani (91%), inglesi (82%) e cinesi (79%).

Timori ed incertezze dei ceo italiani

Nicola Anzivino, partner di PwC che ha curato l’analisi in Italia, ha commentato i risultati a Milano Finanza: «Il dato riflette bene i timori e le incertezze dei ceo italiani, diventati molto più prudenti riguardo il loro business, con un prevedibile impatto sulla propensione a nuovi investimenti industriali». Incertezze anche a lungo termine, in particolare in una proiezione a tre anni. La brexit, le turbolenze finanziarie e numerose altre variabili globali spaventano i manager italiani che hanno una percentuale di fiducia maggiore per la crescita, ma comunque inferiore a Stati Uniti, Gran Bretagna e Cina.

Un contesto in cui si insinuano anche i dati tutt’altro che rassicuranti sulla produzione industriale di Paesi come la Germania, che altro non hanno fatto che influenzare l’outlook dei ceo italiani. Questi, tuttavia, «si concentreranno su ciò che possono governare», ha proseguito Anzivino, quindi «l’efficienza operativa e il right sizing industriale per avere un maggiore livello di agilità industriale».

Talenti e data analytics per vincere la competizione

Per aumentare la crescita bisogna riconsiderare tutto e puntare sui Data Analytics, l’Intelligenza Artificiale e l’attrazione di talenti all’interno delle aziende. Il sondaggio mette in luce come i manager italiani danno importanza a dati di business completi e affidabili soprattutto se riguardano le preferenze dei clienti. Sono però consapevoli dell’assenza «di uno strumento che possa gerarchizzarli all’origine in base alla strategia aziendale perseguita». L’84% dei ceo mondiali (il 73% in Italia) riconosce il ruolo di game changer che l’Intelligenza Artificiale avrà entro cinque anni. Infine grande attenzione anche alle competenze chiave. Il 54% dei manager italiani valuta con attenzione la reperibilità di competenze chiave, con il 65% che ritiene però sia più complicato assumere nuovi talenti. Come risolvere il problema? Formare del personale interno all’azienda per colmare eventuali carenze di preparazione. Insomma la competizione si vince attraendo i talenti.

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